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Coronavirus - Covid-19

Decreto Legge 16 maggio 2020: cosa prevede la Fase 2

Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto legge che introduce ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Il decreto delinea il quadro normativo nazionale all’interno del quale, dal 18 maggio al 31 luglio 2020, con appositi decreti od ordinanze, statali, regionali o comunali, potranno essere disciplinati gli spostamenti delle persone fisiche e le modalità di svolgimento delle attività economiche, produttive e sociali.

Spostamenti

NELLA STESSA REGIONE

A partire dal 18 maggio, gli spostamenti delle persone all’interno del territorio della stessa regione non saranno soggetti ad alcuna limitazione. Lo Stato o le Regioni, in base a quanto previsto dal decreto legge 25 marzo 2020, n. 19, potranno adottare o reiterare misure limitative della circolazione all’interno del territorio regionale relativamente a specifiche aree interessate da un particolare aggravamento della situazione epidemiologica.

TRA REGIONI DIVERSE

Fino al 2 giugno restano vietati gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, così come quelli da e per l’estero, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

A decorrere dal 3 giugno, gli spostamenti tra regioni diverse potranno essere limitati solo con provvedimenti statali adottati ai sensi dell’articolo 2 del decretolegge 25 marzo 2020, n. 19, in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree.

DA E PER L’ESTERO

Tali norme varranno anche per gli spostamenti da e per l’estero, che potranno essere limitati solo con provvedimenti statali anche in relazione a specifici Stati e territori, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico e nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e degli obblighi internazionali. Saranno comunque consentiti gli spostamenti tra la Città del Vaticano o la Repubblica di San Marino e le regioni confinanti.

DIVIETO DI MOBILITA’ PER CHI È IN QUARANTENA

È confermato il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per le persone sottoposte alla misura della quarantena per provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultate positive al virus Covid-19, fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria o altra struttura allo scopo destinata. La quarantena precauzionale è applicata con provvedimento dell’autorità sanitaria ai soggetti che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di soggetti positivi al virus Covid-19 e agli altri soggetti indicati con i provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto legge n.19 del 2020.

DIVIETO DI ASSEMBRAMENTI

Resta vietato, l’assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico.

FUNZIONI RELIGIOSE

Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni, contenenti le misure idonee a prevenire il rischio di contagio.

Attività economiche, produttive e sociali

A partire dal 18 maggio, le attività economiche, produttive e sociali devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali. In assenza di quelli regionali trovano applicazione i protocolli o le linee guida adottati a livello nazionale. Le misure limitative delle attività economiche e produttive possono essere adottate, nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, con provvedimenti statali emanati ai sensi dell’articolo 2 del decreto legge n. 19 del 2020 o, nelle more di tali provvedimenti, dalle Regioni.

MONITORAGGIO REGIONALE

Per garantire lo svolgimento in condizioni di sicurezza delle attività economiche, produttive e sociali, le regioni monitorano con cadenza giornaliera l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e, in relazione a tale andamento, le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale. I dati del monitoraggio sono comunicati giornalmente dalle regioni al ministero della Salute, all’Istituto superiore di sanità e al Comitato tecnico-scientifico. In relazione all’andamento della situazione epidemiologica sul territorio, la singola regione, informando contestualmente il ministro della Salute, può introdurre misure derogatorie, ampliative o restrittive, rispetto a quelle disposte a livello statale.

Sanzioni

Il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle linee guida regionali o, in assenza, nazionali, che non assicuri adeguati livelli di protezione, determina la sospensione dell’attività economica o produttiva fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.

Salvo che il fatto costituisca reato diverso da quello di cui all’articolo 650 del codice penale (“Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”), le violazioni delle disposizioni del decreto, o dei decreti e delle ordinanze emanati per darne attuazione, sono punite con la sanzione amministrativa di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto legge 25 marzo 2020 n.19, che prevede il pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000, aumentata fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo.

Nei casi in cui la violazione sia commessa nell’esercizio di un’attività di impresa, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni. Ove necessario per impedire la prosecuzione o la reiterazione della violazione, l’autorità procedente può disporre la chiusura provvisoria dell’attività o dell’esercizio per una durata non superiore a 5 giorni, eventualmente da scomputare dalla sanzione accessoria definitivamente irrogata, in sede di sua esecuzione. In caso di reiterata violazione della medesima disposizione la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima.

Consulta il decreto legge 16 maggio 2020, n.33

Leggi il comunicato di Palazzo Chigi

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Brusaferro: “La curva continua a decrescere, ma il virus non è cambiato: rispettate le regole di prevenzione”

Brusaferro – Iss: “La curva continua a decrescere, ma il virus non è cambiato: rispettate le regole di prevenzione”

“La curva dell’epidemia sta decrescendo, stiamo andando verso un numero più basso dei casi in tutte le regioni, compresa la Lombardia”. Ad affermarlo il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, in apertura della conferenza stampa settimanale di oggi sull’evoluzione della pandemia di Covid-19. È presto però per valutare l’impatto del rilassamento del lockdown iniziato il 4 maggio. “Solo nella prossima settimana sarà possibile avere i dati relativi all’andamento dei casi nei primi giorni della fase 2” ha detto Brusaferro. Tutti noi con i nostri comportamenti possiamo contribuire a contenere la diffusione dell’epidemia, mantenendo la distanza fisica dagli altri e lavandoci spesso le mani. “Il virus non è cambiato – ha rimarcato il presidente dell’Iss -, ha le stesse caratteristiche e la stessa modalità di trasmissione che aveva nella fase 1, perciò violare le regole di comportamento per la prevenzione del contagio potrebbe facilitare la circolazione”.

Nell’88% dei casi Covid-19 è la prima causa di morte

Sulla base delle 2417 schede di decesso analizzate finora (il 9 per cento del totale), emerge che l’infezione da SarsCoV2 rappresenta la prima causa di morte nell’88,2 per cento dei casi (2133). Mentre nel resto dei pazienti deceduti, l’infezione si è sovrapposta ad altre patologie (soprattutto tumori, cardiopatie ischemiche, malattie cerebrovascolari, malattie croniche delle basse vie respiratorie, ipertensione e diabete).

Metodologia per la valutazione del rischio in fase di transizione

Il presidente dell’Iss ha poi descritto gli algoritmi per la valutazione dell’andamento delle infezioni nel Paese (disponibili nelle slide in allegato). “Si tratta di indicatori di processo, che rappresentano la capacità di gestire determinate attività nel contesto regionale e nazionale, e di risultato – ha spiegato Brusaferro -. Dall’analisi settimanale della cabina di regia tra ministero della Salute, Iss e Regioni si potranno quindi fare ragionamenti per decidere le misure successive”.

Il rapporto sulla mortalità Istat – Iss

Sono state 25.354 le morti in più registrate dall’Istat dal 20 febbraio al 31 marzo 2020, pari al 39 per cento in più rispetto alla media 2015-19 dello stesso periodo. “Poco più della metà sono attribuibili a Covid diagnosticato” ha dichiarato il presidente dell’Istat, Giancarlo Blangiardo, presente anche lui alla conferenza stampa. I dati riguardano 6.866 Comuni italiani su un totale di quasi 8mila. Per maggiori informazioni leggi il rapporto Istat-Iss.

Covid-19 nella popolazione di nazionalità straniera in Italia

Dall’inizio dell’epidemia al 22 Aprile sono stati diagnosticati e notificati al sistema di sorveglianza 6.395 casi (il 5,1 per cento del totale) attribuibili a individui di nazionalità straniera. “In linea di massima si può confutare l’ipotesi di una differenza di rischio fra stranieri e italiani” ha sottolineato Giovanni Rezza, appena nominato nuovo direttore generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute. La minore incidenza dell’infezione nella popolazione straniera e la notifica dei casi ritardata rispetto a quella negli italiani (come riportato nelle slide in allegato) “potrebbero riflettere un ridotto o ritardato accesso ai tamponi per la diagnosi”, ha commentato Rezza, che spiegherebbe “il maggior rischio di ospedalizzazione e di ricovero in terapia intensiva osservato tra i casi stranieri”. Il direttore ha infine chiarito che essendo “l’analisi preliminare” per ora queste sono soltanto “ipotesi da interpretare con cautela”.

ISS schede evoluzione pandemia

ISS schede popolazione straniera

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Nature: identificare i guariti da Covid-19 può aiutare a sviluppare la shield immunity nelle comunità

Ricerca medica: l’identificazione di pazienti che si sono ripresi da COVID-19 potrebbe aiutare a sviluppare la shield immunity all’interno di una popolazione.

Le persone che si sono riprese da COVID-19 potrebbero tornare alla popolazione generale per aiutare a ridurre il tasso di trasmissione del coronavirus causale SARS-CoV-2, secondo un documento di modellazione pubblicato su Nature Medicine. Queste persone, che avrebbero bisogno di essere identificate attraverso test anticorpali, potrebbero aiutare nello sviluppo della shield immunity all’interno della più ampia comunità.

Senza un vaccino o un trattamento affidabile per COVID-19, le attuali strategie di sanità pubblica per affrontare la pandemia possono essere suddivise in gran parte in due approcci: mitigazione e soppressione. Entrambe le strategie mirano a ridurre le nuove infezioni SARS-CoV-2 limitando la quantità di contatto da uomo a uomo, ma ciò può avere impatti economici e sociali negativi a lungo termine.

Joshua Weitz e colleghi hanno sviluppato e analizzato un modello epidemiologico per ridurre la trasmissione SARS-CoV-2. Il loro approccio si basa sull’uso di test sierologici – o anticorpali – per identificare le persone che si sono riprese da COVID-19. Il modello presuppone che le persone guarite saranno negative ai virus, avranno anticorpi protettivi contro SARS-CoV-2 e saranno in grado di interagire in modo sicuro con persone sensibili e infettive. Queste persone recuperate potrebbero quindi tornare alla popolazione generale e aumentare le loro interazioni rispetto ad altri individui. Gli autori suggeriscono che ciò potrebbe costruire “l’immunità dello scudo” all’interno della popolazione aumentando le interazioni tra le persone recuperate e diminuendo le interazioni tra le persone con uno status sconosciuto.

Gli autori hanno studiato l’impatto dell ‘”immunità dello scudo” su una popolazione modello di 10 milioni in due scenari: alta trasmissione, con un R0 di 2,33 e bassa trasmissione, con un R0 di 1,57. Il valore R0 rappresenta il numero di casi che una persona infetta può causare mentre sono infettivi in ​​una popolazione altrimenti suscettibile. Gli autori hanno valutato l’impatto della schermatura intermedia – quando una persona guarita sostituisce altre due interazioni – e la schermatura potenziata – quando sostituiscono altre venti interazioni. In uno scenario ad alta trasmissione, sono stati previsti 71.000 decessi, ma questo è diminuito a 58.000 decessi con protezione intermedia e a 20.000 con protezione potenziata. In uno scenario a bassa trasmissione, sono stati previsti 50.000 decessi, mentre 34.000 e 8.400 sono stati previsti rispettivamente sotto protezione intermedia e protezione potenziata. Il modello mostra anche che la schermatura può essere utilizzata in concerto con il distanziamento sociale per ridurre le interazioni e consentire agli individui recuperati di tornare alle attività.

Gli autori avvertono che il modello di base presuppone che l’immunità di una persona guarita durerà almeno un anno, sebbene trovino risultati affidabili quando l’immunità dura quattro mesi o più. La durata dell’immunità è attualmente sconosciuta. Gli autori sottolineano anche la necessità di accurati test sierologici su tutta la popolazione per supportare eventuali interventi di sanità pubblica.

Articolo: Modeling shield immunity to reduce COVID-19 epidemic spread. DOI 10.1038 / s41591-020-0895-3. Link Nature.

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Nature: ricerca sui farmaci, interazioni tra il bersaglio del farmaco anti SARS-CoV-2 e il suo inibitore

Ricerca sui farmaci: la struttura cristallina rivela interazioni tra il bersaglio del farmaco anti SARS-CoV-2 e il suo inibitore. Da Nature Structural and Molecular Biology.

Le interazioni molecolari tra carmofur, un farmaco chemioterapico identificato come composto promettente per lo sviluppo di trattamenti per COVID-19 e SARS-CoV-2 sono descritte in un documento sulla struttura dei cristalli pubblicato in Nature Structural & Molecular Biology. I risultati potrebbero fornire la base per la progettazione di derivati ​​del carmofur che potrebbero essere più potenti nella loro azione su SARS-CoV-2.

I ricercatori sono alla ricerca di farmaci in grado di impedire la replicazione del virus SARS-CoV-2, che arresterebbe la progressione dell’infezione nei pazienti. La proteasi principale SARS-CoV-2 (Mpro), un enzima coinvolto nella replicazione virale, è stata identificata come potenziale bersaglio per questo tipo di trattamento. Haitao Yang e colleghi hanno precedentemente identificato il carmofur, un farmaco approvato che è stato usato per curare il cancro del colon-retto dagli anni ’80 e ha mostrato benefici clinici nel trattamento dei tumori al seno, allo stomaco e alla vescica, come un composto che può inibire Mpro negli esperimenti di laboratorio. Tuttavia, i dettagli molecolari su come il carmofur inibisce Mpro sono sconosciuti.

In questo articolo, gli autori presentano la struttura a raggi X del SARS-CoV-2 Mpro legato al carmofur. La struttura rivela che il farmaco modifica direttamente l’elemento catalitico Cys145 di SARS-CoV-2 Mpro. Questo, e ulteriori dettagli su come il farmaco interagisce con Mpro, chiariti dalla struttura, potrebbero fornire le basi per la progettazione di derivati ​​più potenti del carmofur. Inoltre, gli autori concludono che, poiché Mpro è una sequenza che rimane conservata su tutti i coronavirus, il carmofur e i farmaci sviluppati da esso possono essere efficaci contro un ampio spettro di infezioni da coronavirus.

Articolo: Structural basis for the inhibition of SARS-CoV-2 main protease by antineoplastic drug carmofur. DOI 10.1038 / s41594-020-0440-6. Link Nature Structural and Molecular Biology.